Criptovalute, Zen Q

IL MERCATO CRYPTO È ANCORA TROPPO VOLATILE? CONFRONTO TRA BTC E NVIDIA

IL MERCATO CRYPTO È ANCORA TROPPO VOLATILE? CONFRONTO TRA BTC E NVIDIA

Al mercato delle criptovalute è tendenzialmente da sempre ascritta un’elevata volatilità; caratteristica senz’altro presente e dovuta alla maturazione ancora non del tutto raggiunta del settore, ma spesso valutata in termini eccessivamente negativi e non del tutto veritieri.

 

I più scettici tendono infatti a sottolineare come la volatilità dei crypto-asset impossibiliti un’efficace gestione del rischio e metta in luce la natura meramente speculativa di questi strumenti finanziari, ma è sufficiente un’analisi olistica delle dinamiche di mercato più recenti a rivalutare queste osservazioni e a comprendere come esse siano frutto di banali pregiudizi.

 

A tal proposito, spunti interessanti di riflessione scaturiscono dal confronto tra la volatilità di Bitcoin (BTC), la più importante criptovaluta per diffusione e capitalizzazione di mercato, e la volatilità delle azioni di Nvidia (NVDA), azienda statunitense che occupa una posizione di leadership ferrea nel settore hi-tech.

 

Nel mese di luglio, il prezzo delle azioni Nvidia si è stabilizzato attorno ai 120 dollari, mostrando oscillazioni massime superiori al 14%. Questo dato suggerisce che esse hanno sperimentato una volatilità più elevata rispetto a Bitcoin, la cui volatilità implicita a 30 giorni è diminuita dal 68% al 49% nello stesso periodo.

In contrasto, la volatilità implicita delle opzioni di Nvidia è aumentata dal 48% al 71% annualizzato, indicando aspettative di turbolenze maggiori per il futuro

 

Il fenomeno in questione non è peraltro da intendersi isolato al mese di luglio ma si inserisce in una tendenza più ampia: ad esempio, a maggio, le oscillazioni massime rispetto al prezzo intermedio di Bitcoin sono state del 12%, mentre quelle delle azioni Nvidia hanno raggiunto il 17%.

 

Il confronto tra la volatilità dei due asset mette in luce dinamiche di mercato complesse, riflettendo l’interazione tra fattori tecnologici, economici e di investimento.

 

Le cause dietro la significativa volatilità dei titoli azionari NVDA possono essere fondamentalmente ricondotte alle preoccupazioni degli investitori circa l’elevata valutazione dell’azienda e alle rotazioni del mercato verso titoli a piccola capitalizzazione.

D’altro canto, Bitcoin, pur essendo notoriamente volatile, ha visto una riduzione della sua volatilità implicita negli ultimi mesi. Questa riduzione può essere attribuita, in ultima analisi, alla crescente accettazione istituzionale di Bitcoin come asset di investimento a livello globale.

 

In conclusione, constatare che BTC ha sperimentato per diversi mesi una volatilità minore rispetto a dei titoli azionari, asset TradFi per eccellenza, spinge a rivalutare certi preconcetti che sono da sempre affibbiati al settore crypto e induce a riflettere sui progressi avutisi negli ultimi tempi quanto ad accettazione e adozione di massa, nonché sui passi in avanti fatti in ambito regolatorio.