Criptovalute
BTC CORE 28.0: IL NUOVO UPDATE PER EFFICIENTARE LA RETE
Dopo molta attesa è stato finalmente rilasciato Bitcoin Core 28.0, un aggiornamento che introduce importanti miglioramenti in termini di prestazioni e sicurezza alla rete BTC.…
Regolamentazione, Zen Q
Gli sviluppi del panorama ETF-crypto negli Stati Uniti procedono a gonfie vele dopo le dimissioni di Gensler dalla presidenza della Securities and Exchange Commission: sotto la dirigenza interinale di Mark Uyenda, l’agenzia ha infatti riconosciuto una serie di richieste, avanzate da grandi gestori patrimoniali come Grayscale, per la quotazione di ETF su Litecoin (LTC), Ripple (XRP) e Solana (SOL).
L’accettazione preliminare di queste proposte, pur non garantendo un’approvazione definitiva, impone alla SEC una tempistica precisa per la valutazione delle domande, con il caso di Solana, in particolare, che dovrà ricevere risposta entro ottobre.
La mossa, oltre a rappresentare un primo segnale di apertura nei confronti di criptovalute precedentemente ritenute problematiche dal punto di vista regolamentare, rischia di innescare ripercussioni su più livelli, dalle strategie degli asset manager alla percezione del mercato riguardo all’eventuale istituzionalizzazione di nuove categorie di investimenti digitali.
L’avanzamento delle richieste di Grayscale e la contestuale proposta di BlackRock, volta a introdurre creazioni e rimborsi in natura per il proprio ETF Bitcoin (iShares), confermano la progressiva normalizzazione degli strumenti finanziari legati alle criptovalute, in un contesto in cui gli operatori istituzionali sembrano sempre più propensi a capitalizzare su asset digitali che, fino a pochi anni fa, non avrebbero avuto alcuna possibilità di essere trattati con le stesse logiche dei prodotti finanziari tradizionali.
Se l’andamento degli ETF su Bitcoin spot approvati lo scorso gennaio ha già dimostrato un interesse sostenuto da parte di investitori professionali, l’estensione del perimetro regolamentare a valute digitali alternative potrebbe tradursi in una maggiore diversificazione dell’offerta e, di conseguenza, in un ulteriore afflusso di capitale nei mercati crypto, con effetti diretti sulla liquidità e sulla volatilità degli asset coinvolti.
In questa cornice emerge con evidenza la rilevanza di una pluralità di documenti 19b-4, presentati dal Chicago Board Options Exchange (Cboe) per abilitare la quotazione di ETF su XRP emessi da società come Bitwise, 21Shares, Canary Capital e WisdomTree; enti che, avendo già depositato i moduli S-1, si trovano ora a un passo dall’integrazione di questi strumenti nei circuiti finanziari regolamentati.
Se l’approvazione finale dovesse concretizzarsi, non solo XRP, ma anche altre criptovalute finora trattate con prudenza dagli operatori istituzionali potrebbero beneficiare di una revisione delle precedenti interpretazioni normative, generando uno spostamento della domanda da parte di investitori finora rimasti ai margini per l’assenza di veicoli adeguati a garantire esposizione agli asset digitali in modo conforme ai requisiti di trasparenza e governance.
L’elemento di maggiore interesse, tuttavia, risiede nelle implicazioni di lungo termine che un cambio di approccio regolamentare potrebbe avere sull’intero settore, soprattutto alla luce del recente ridimensionamento della task force crypto della SEC.
La decisione di riallocare parte delle risorse precedentemente dedicate alla supervisione del comparto suggerisce un riequilibrio delle priorità all’interno dell’agenzia, il che potrebbe tradursi in un progressivo allentamento della pressione normativa esercitata negli ultimi anni.
Se questo scenario dovesse trovare conferma nei prossimi mesi, la possibilità che nuove classi di asset digitali vengano riconosciute come idonee a essere incluse in strumenti di investimento regolamentati aumenterebbe sensibilmente, accelerando la transizione da un mercato dominato da dinamiche speculative a un ecosistema finanziario in cui le criptovalute assumono un ruolo sempre più strutturale.
L’elemento dirimente resta, come sempre, la reazione del mercato.
Se l’industria crypto dovesse interpretare questi sviluppi come una concreta apertura a strumenti più sofisticati e con una più ampia accettazione istituzionale, la conseguenza più immediata sarebbe una riallocazione del capitale verso asset percepiti come i principali beneficiari di questo cambiamento. Solana, in particolare, potrebbe trarre vantaggio dal nuovo contesto, soprattutto considerando che fino a poche settimane fa la SEC aveva esplicitamente chiesto alla Cboe di ritirare la proposta di ETF basati su questo asset. Il fatto che la stessa autorità di regolamentazione abbia ora riconosciuto una richiesta analoga indica che il quadro interpretativo è tutt’altro che statico e che, a seconda della direzione politica che verrà intrapresa nei prossimi mesi, nuove opportunità potrebbero emergere per altre criptovalute finora rimaste ai margini del dibattito sugli ETF.
Se l’approvazione di ETF spot su Bitcoin aveva già dimostrato come l’ingresso di strumenti regolamentati potesse modificare le dinamiche del mercato, un’apertura nei confronti di asset alternativi potrebbe avere un impatto ancora più marcato, proprio in virtù del fatto che l’esposizione a queste criptovalute, fino a oggi, è stata limitata quasi esclusivamente a investitori retail e a operatori disposti ad accettare un grado di rischio più elevato.
La progressiva istituzionalizzazione di questi strumenti potrebbe non solo ridefinire le strategie di allocazione degli investitori professionali, ma anche contribuire a stabilizzare la struttura del mercato crypto nel suo complesso, riducendo la dipendenza da cicli di volatilità estrema e favorendo una più ampia integrazione con il sistema finanziario tradizionale.