Criptovalute, Zen Q

ENDORSEMENT DI RFK JR. A TRUMP: COSA SIGNIFICA PER IL FUTURO DELLE CRIPTOVALUTE?

ENDORSEMENT DI RFK JR. A TRUMP: COSA SIGNIFICA PER IL FUTURO DELLE CRIPTOVALUTE?

Per evitare una dispersione di voti che avrebbe potuto favorire i Democratici, Robert F. Kennedy Jr. ha recentemente deciso di ritirarsi dalla sua candidatura indipendente alla presidenza degli Stati Uniti, dichiarando il suo sostegno a Donald Trump per le elezioni del 2024.

 

Kennedy, noto per il suo cognome iconico e per l’eredità politica della sua famiglia, ha spiegato che le sue possibilità di vittoria si sono ridotte a causa di quella che ha definito una “censura pervasiva attuata attraverso il controllo dei media” e, di fronte a questa difficoltà, ha deciso di ritirare il proprio nome dalle schede elettorali in dieci stati cruciali per le elezioni, consapevole che la sua permanenza in corsa avrebbe potuto avvantaggiare i Democratici, con i quali dissente su questioni fondamentali.

 

L’endorsement di Kennedy a Trump ha fatto molto discutere e naturalmente apre prospettive di riflessione circa quali possano essere le conseguenze di questo delicato avvenimento sul settore crypto, considerata la posizione progressista e liberale che i due candidati hanno sul punto.

 

Si ricorda infatti che Kennedy ha dichiarato di voler promuovere l’uso delle criptovalute come moneta transazionale, suggerendo anche l’eliminazione delle imposte sulle plusvalenze al fine di incentivare l’adozione di Bitcoin e altre crypto come strumenti di pagamento quotidiano; mentre le idee di Trump in merito, piuttosto simili, sono ben note e sono già state approfondite. È stato lo stesso Kennedy, d’altronde, a esprimere soddisfazione per il profondo impegno di Trump a favore delle criptovalute, ritenuto generalmente un segnale positivo per la libertà e la trasparenza finanziaria.

 

A questo punto, considerata la situazione, è auspicabile uno sforzo congiunto di Kennedy e Trump per l’elaborazione quadro normativo più favorevole alle crypto, il quale porterebbe ad una notevole espansione del settore negli Stati Uniti, contrastando l’attuale ambiente regolamentare percepito come ostile da molti operatori finanziari.