In un periodo di forti turbolenze economiche, Bitcoin ha subito un drastico crollo, scendendo di oltre il 10% nella mattina di lunedì, per raggiungere un minimo semestrale di 50.000 dollari.
Questo declino segue un periodo di crescita storica che aveva visto il valore della criptovaluta raggiungere i 74.000 dollari a marzo, mantenendosi vicino a quel livello fino al recente crollo.
Non solo BTC, ma l’intero mercato delle criptovalute ha subito perdite significative: Ethereum (ETH), Binance Coin (BNB), Cardano (ADA) e Solana (SOL) hanno registrato cali di circa il 15% nelle ultime ore e la capitalizzazione totale del mercato delle criptovalute è scesa da circa 2,16 bilioni di dollari a un minimo di 1,76 bilioni di dollari, con una riduzione del 17%.
Le cause di questa caduta sono molteplici e mettono in evidenza una speciale sensibilità del mercato crypto alle dinamiche macroeconomiche: gli analisti attribuiscono il crollo a una combinazione di fattori, tra cui un rapporto negativo sull’occupazione negli Stati Uniti, il calo generale dei mercati azionari e il timore di una recessione globale imminente.
La vendita massiccia di posizioni di trading con leva finanziaria ha ulteriormente aggravato la situazione, con oltre 600 milioni di dollari in posizioni liquidate in poche ore.
Nonostante questo scenario negativo, gli esperti rimangono ottimisti sulle prospettive a lungo termine di Bitcoin e delle altre criptovalute, considerando l’accelerato processo di adozione istituzionale e il continuo sviluppo delle infrastrutture di mercato.